SCAZZONE- Cottus gobio

DESCRIZIONE
Lo scazzone è un piccolo pesce della famiglia Cottidae che ha un aspetto completamente diverso rispetto a tanti altri pesci d’acqua dolce e ha sviluppato caratteristiche specifiche che gli consentono di vivere costantemente sul fondo. Il ventre piatto gli permette di avere una solida base di appoggio e gli occhi, ravvicinati ed in posizione frontale, gli forniscono una visione sopraelevata rispetto al fondale. Alla forma della testa, larga e massiccia, è dovuta l’attribuzione del nome volgare di “capisciotto”. Il corpo è quasi privo di squame e al tatto si percepisce una sensazione simile a quella che si prova toccando un anfibio. La colorazione varia dal bruno-grigio al bruno-verde con macchie irregolari presenti sul dorso e sui fianchi, a volte confluenti a formare delle bande trasversali, e il ventre è bianco-giallastro. La taglia media in età adulta è di 10-12 centimetri di lunghezza con alcuni esemplari che possono raggiungere i 15 centimetri.

BIOLOGIA
Necessita di acque limpide e fresche, fondali sassosi e discreta velocità di corrente. E’ un pesce che manifesta comportamento territoriale poiché difende un proprio rifugio costituito di solito da un masso o da un intrico di radici ed un territorio ad esso attiguo. La dieta è esclusivamente carnivora e comprende larve di insetti acquatici, anellidi, crostacei e piccoli pesci come avannotti di trota ed anche i suoi stessi piccoli, che ricerca soprattutto al crepuscolo e nelle ore notturne. La riproduzione avviene nei mesi di marzo e aprile, i maschi assumono una colorazione più scura e provvedono a scavare una piccola cavità sotto ad un sasso che utilizzeranno come nido. Una volta ultimato, il maschio corteggia più femmine in successione che quindi entrano nel nido e vi depongono le uova aderendole sulla volta del sasso. Terminata la deposizione il maschio rimane ad occuparsi delle uova fino alla schiusa ventilandole continuamente e proteggendole da competitori e predatori, assumendo se necessario comportamenti simil-aggressivi allargando le pinne pettorali e gli opercoli con l’intento di allontanarli dal nido.

STATUS DELLA SPECIE
In Provincia di Pesaro e Urbino uno specifico studio condotto nel 2011 ha rinvenuto diverse piccole popolazioni oramai isolate tra loro. E’ presente in alcuni corsi d’acqua che sgorgano dalle formazioni calcaree dei monti Catria e Nerone e solo pochi esigui gruppi resistono in tratti mediani di corsi d’acqua caratterizzati da fenomeni di risorgiva di acque profonde. In alcuni luoghi convive con altre specie tipiche delle acque fredde come trota e gambero di fiume. Lo scazzone è inserito nell’Allegato II della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat) come Specie animale di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di protezione. E’ valutato con la sigla LC (least concern, minor preoccupazione) nella Lista Rossa IUCN dei vertebrati italiani (agg.2022). La specie è minacciata soprattutto dalle modificazioni degli alvei fluviali, dagli inquinamenti, dalle immissioni di trote adulte per la pesca sportiva, suo predatore naturale, nonché dall’abbassamento del livello delle acque nei torrenti, spesso causate da captazioni delle sorgenti ed emungimenti di acque profonde, con conseguente aumento della temperatura. Nella Regione Marche la pesca dello scazzone è vietata (Legge Regionale 11/2003 art.24 – Calendario regionale di pesca)

BIBLIOGRAFIA
AA.VV. (2012) Carta Ittica della Regione Marche
AA.VV. (2011) Studio di popolazione riguardante lo Scazzone (Cottus gobio) in Provincia di Pesaro e Urbino
AA.VV. (2007) Carta Ittica delle acque correnti della Provincia di Pesaro e Urbino
De Paoli A., Busignani G. (2005) I pesci d’acqua dolce

CREDITI FOTOGRAFICI:
De Paoli A., Busignani G. (2005) – Barbaresi R. (2005, 2006)