Orno – ostrieti

Orno-Ostrieti

Nelle Marche è la formazione boschiva più presente ed è composta da popolamenti a vari gradi di purezza che contengono carpino nero e l’orniello, queste sono le specie più comuni sui rilievi collinari e appenninici. Il carpino copre, come specie, una percentuale pari al 33% della composizione dei boschi marchigiani attestandosi come specie più diffusa, mentre l’orniello si attesta al 16% della composizione dei boschi.
Il carpino nero (Ostrya carpinifolia) può avere forma di un albero o grande arbusto con altezze tra i 3 e i 15 metri è molto comune nei boschi e arbusteti che vanno dal mare fino ad altezze di 1300 metri, la sua diffusione è però maggiore nei rilievi montuosi e nei versanti con diverse esposizioni infatti, l’importante che vi sia una certa freschezza e umidità tutto l’anno con precipitazioni medie superiori ai 700mm.
L’orniello (Fraxynus ornus) può avere forma di un albero o grande arbusto con altezze fino a 15 metri, lo si può trovare dalla zona costiera a quella appenninica interna fino ad oltre 1000 m di quota, è una pianta adattabile e poco esigente da un punto di vista del suolo, preferisce i terreni freschi ma si adatta anche ai terreni aridi di tipo argilloso e calcareo tipici della regione. Ha un carattere xerofilo ed eliofilo che si esprime tramite un accrescimento iniziale rapido e la capacità di sopravvivere come pollone esile e povero nelle zone difficili, svolgendo il ruolo di colonizzatrice sulle formazioni collinari e montuose.
Gli orno-ostrieti creano formazioni maggiormente in purezza a cui si possono associare esemplari di roverella, cerro e faggio e in maniera sporadica leccio, castagno e conifere.

Composizione

Secondo i dati elaborati dalla Carta forestale delle Marche i boschi a prevalenza di carpino e orniello occupano una superficie di 61.801 ettari, pari al 24% della superficie forestale regionale. Gli Orno-ostrieti sono la formazione più presente nelle zone appenniniche interne, in particolare sui substrati calcarei e calcareo- marnosi, che si formano dal massiccio del Catria-Nerone fino alle parti più interne dei Monti Sibillini. Scendendo verso il sud delle Marche le formazioni boschive ad Orno-ostrieti subiscono una graduale frammentazione. Questa tipologia di boschi è a prevalenza di carpino nero ed orniello pressoché in purezza, si possono trovare in modo sporadico la roverella (Quercus pubescens Willd.), il cerro (Quercus cerris L.) ed il faggio (Fagus L.) in zone di quota o pioppi (Populus L.), salici (Salix L.) ed Ontano nero (Alnus glutinosa L.) in zone di basso versante o di forra.
Il carpino nero nelle zone di ambito montano si trova in formazioni estese in mescolanza con orniello, roverella, cerro e faggio; la sua presenza è una costante della categoria ed è sempre superiore al 40% della composizione specifica. Nella fascia collinare troviamo il carpino nei bassi versanti umidi esposti soprattutto a nord e nelle zone di forra o ripariali dei corsi d’acqua. Il carpino normalmente preferisce i suoli con maggiore disponibilità idrica ma in casi particolari, grazie alla cenosi con l’orniello può colonizzare detriti calcarei o pascoli aridi.
L’orniello si sviluppa bene negli ostrieti, nei cedui di leccio (Quercus ilex L.) e nei soprassuoli derivanti da degradazione dei querceti di roverella o in terreni poveri e sassosi. L’orniello in relazione alla diversa disponibilità idrica dei suoli ha una diffusione più variabile rispetto al carpino, nei vari tipi di orno-ostrieti, caratterizzando le formazioni pioniere o d’invasione con maggior presenza di individui.

Distribuzione

Le formazioni di ostrieto mesoxerofilo risultano essere le più diffuse e tipiche nella regione, si ritrovano principalmente sui rilievi appenninici, nei versanti esposti a nord ed est. Sono boschi in cui sono frequenti forme arbustive di biancospino, acero campestre, nocciolo, sanguinello e ginepro comune. Sulla base del suolo su cui cresce e delle caratteristiche climatiche si può dividere in tre sottotipi aventi diverse varianti: dei substrati carbonatici, su arenarie e termofilo costiero.
Nelle zone caratterizzate da strutture più aperte e difficili in cui si ritrovano maggiormente esemplari di orniello si creano le formazioni di Orno- ostrieto pioniero nelle quali ritroviamo specie più xerofile come l’acero trilobo, albero di giuda e leccio sotto cui si forma uno strato arbustivo di ginepro e scotano. Anche questo tipo crea delle varianti, con presenza di specie diverse, sulla base alle diverse caratteristiche della zona in cui prospera, possiamo ritrovare la variante a carpino nero, a roverella e a pino nero e silvestre vicino ai rimboschimenti.
I bassi versanti con esposizione fresca e gli impluvi degli appenini creano le condizioni per la crescita dell’ostrieto mesofilo, dove troviamo il carpino nero assieme ad altre specie come il nocciolo e il carpino bianco e altre latifoglie mesofile.

Aspetti provinciali

La flora che si ritrova negli Orno-Ostrieti è generalmente piuttosto comune in quanto la pratica di taglio del bosco nel corso dei secoli ha fortemente influenzato questi popolamenti. I popolamenti a orno-ostrieti sono molto comuni e si ritrovano questi boschi caratteristici in diverse aree protette, SIC e ZSC; nella valle del Metauro e nelle serre del Burano è presente l’orno-ostrieto mesoxerofilo caratterizzato dalla variante con presenza di cerro relativo ai suoli marnoso-arenacei. Sul Monte Catria è presente la variante con acero a foglie ottuse che cresce in versanti con esposizioni fresche colonizzando i ghiaioni o detriti di frana calcarei; un’altra variante presente è relativa all’orno-ostrieto pioniero con variante a carpino nero che è influenzata dalla media delle precipitazioni della zona e si presenta con prevalenza di carpino nero e zone localizzate con leccio.

Tipologie presenti nelle Marche

Ostrieto mesoxerofilo

Si estende per 59.249 ha, ed è costituito da boschi cedui matricinati, raramente invecchiati o con presenza di fustaie, la specie a maggior prevalenza sono il carpino nero e l’orniello, in mescolanza con altre latifoglie, di cui l’acero, la roverella, il cerro e talora il faggio costituiscono gli esemplari più alti nella formazione. L’ostrieto mesoxerofilo è la forma più presente nella regione ed è diffuso dalla zona costiera ai rilievi montuosi interni, prediligendo le zone di medi e bassi versanti, gli altopiani ondulati e le aree collinari su diversi tipi di suoli, creando coperture più estese e continue sui suoli carbonatici e più frammentate su quelli arenacei e marnoso-arenacei presenti nella Laga e nel Montefeltro. I suoli carbonatici si mostrano con tessitura franco/franco-limosa, di tipo calcareo, spesso superficiali o poco profondi e poco evoluti; i suoli arenacei che occupa sono franco/franco-sabbiosi, moderatamente profondi e poco evoluti, superficialmente decarbonati ma in profondità calcarei; nelle aree collinari hanno tessitura fine e composizione di depositi eluvio-colluviali che creano suoli profondi mediamente evoluti.

Ostrieto mesofilo

Si estende per 955 ha ed è costituito da boschi a prevalenza di carpino nero e talvolta carpino bianco, con presenza di acero ottuso e specie di sottobosco mesofile. Solitamente nei bassi versanti è confinante con faggete e cerrete, mentre negli ambienti gola fluviale si mescola con il saliceto arbustivo, con l’acero-frassineto e con l’ostrieto mesoxerofilo; occupa zone circoscritte e frammentate nella regione stabilendosi nei bassi versanti, forre e impluvi dei rilievi alto-collinari e montani con esposizioni fresche e umide, di cui i principali nuclei si trovano sui principali rilievi calcarei dell’appennino. Occupa suoli franco-sabbiosi con alta percentuale di inerti sassosi, mediamente profondi e scarsamente evoluti con superficialmente una buona presenza di sostanza organica.

Orno-ostrieto pioniero

Si estende su 1736 ha, è composta quasi esclusivamente da carpino nero ed orniello sottoforma di ceduo rado, è diffuso in maniera frammentata esclusivamente nei rilievi montani interni, colonizza i conoidi, le pietraie e gli affioramenti rocciosi. Nella nostra provincia si localizza sui principali massicci calcarei dei Monti Catria e Nerone e nella zona del Monte Carpegna; nella zona centro meridionale della regione occupa la fascia appenninica scegliendo i versanti caldi e i ghiaioni in particolar modo nelle zone dei Monti Sibillini. Si sviluppa su suoli calcarei a tessitura franco/franco-limosa, poco evoluti, moderatamente profondi con forte presenza di pietrame.

LE SERIE DI VEGETAZIONE DELLA REGIONE MARCHE, Edoardo Biondi, Marina Allegrezza, Maiantonia Baldoni, Simona Casavecchia, Morena Pinzi, Fabio Taffetani.
Università Politecnica delle Marche – Dipartimento di Scienze Ambientali e delle Produzioni Vegetali
https://www.researchgate.net/publication/234074982_Le_serie_di_vegetazione_della_Regione_Marche
Orno-ostrieti del Furlo: https://www.lavalledelmetauro.it/contenuti/opere-specialistiche/scheda/4360.html
Elenco Habitat: http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do
Rete Natura2000 Marche: https://www.regione.marche.it/natura2000/index-home.html
Inventario e Carta Forestale della Regione Marche:
https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Agricoltura-Sviluppo-Rurale-e-Pesca/Foreste#1635_Pubblicazioni

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