Il Ponte Grosso 

PONTE GROSSO

Lungo il corso del fiume Burano sulla Via Flaminia, a Pontericcioli di Cantiano, si trova un antico ponte romano “il Ponte Grosso”. Si tratta di un ponte a due arcate con luce di 7 metri circa, con parte centrale munita di frangiacque, costruito circa 2000 anni fa in età augustea. La larghezza della sede stradale è di circa 6,5 metri, pari a 32 piedi romani.
E’ un ponte ben conservato e, al pari di quello di Augusto a Rimini, ancora utilizzato dal traffico locale (anche se purtroppo ha subito dei danni nell’alluvione del 15 settembre 2022). Il materiale utilizzato per la sua costruzione è una roccia locale, la Corniola, appartenente alla Successione stratigrafica Umbro – marchigiana estratta da cave situate nella zona. Con tale materiale sono state realizzate le ghiere degli archi e una parte della muratura dell’intradosso. Il paramento e le restanti strutture sono realizzate con materiale messo in opera a secco .
Il ponte, come detto, si colloca sull’antica Via Flaminia realizzata per volere del Censore Caio Flaminio nel 219 a.c. su vecchie vie almeno in parte già esistenti. In epoca augustea vennero poi realizzate altre opere come appunto ponti, muraglioni ecc..
La antica Via Flaminia, che collegava Roma con Ariminum, al pari e meglio di altre, conserva quasi intatti diversi dei suoi ponti, alcuni dei quali utilizzati fino a pochi anni fa per il traffico veicolare (anche pesante). Si tratta di vere meraviglie architettonico ingegneristiche, ben inserite nell’ambiente naturale, che nell’area alto pesarese del Catria e del Nerone è caratterizzato da gole, canyon e profonde incisioni rupestri.
La Via Flaminia, prima ancora di essere una via commerciale, era stata un’opera di interesse militare; collegava infatti Roma con il territorio strappato ai Celti (Galli Senoni) e per questo chiamato Ager Gallicus. La via, passando per Fano (Fanum Fortunae) e Pesaro (Pisaurum) terminava a Rimini (Ariminum), forte presidio militare con funzioni di controllo sulle popolazioni sottomesse e testa di ponte per la conquista del resto della Cisalpina. Successivamente, assieme alla Via Emilia, assunse una maggiore connotazione commerciale e di collegamento imprescindibile per la viabilità penisulare e continentale, essendo una delle maggiori vie di collegamento.

BIBLIO:

– Vittorio Galliazzo – I ponti romani – Vol I – Treviso – Edizioni Canova – 1995 –
– A. Seppilli – Sacralità dell’acqua e sacrilegio dei ponti – Sellerio Editore – Palermo –
– Sabrina Laura Nart – Architettura dei ponti storici in muratura – Strade e Autostrade – n. 76 – 2009 –
– Robert S. Cortright – Bridging the World. Bridge Ink – Wilsonville (USA) – 2003 –
– Marcel Prade – Les grands ponts du monde: Ponts remarquables d’Europe – Brissaud – Poitiers – France – 1990 –
– Colin O’Connor – Roman Bridges – Cambridge University Press – 1993 –
– Vittorio Galliazzo – I ponti romani – Catalogo generale – Vol. 2 – Treviso – Edizioni Canova – 1994 –

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