Il Montefeltro, la Colata Gravitativa della Valmarecchia

Il Montefeltro, la Colata Gravitativa della Val Marecchia

Il paesaggio della Val Marecchia è caratterizzato da un’elevata “geodiversità” che rende questo territorio particolarmente interessante e complesso da decifrare.
Si rinvengono calcari, marne, arenarie, argille e gessi spesso in maniera caotica e disposti quasi casualmente, proprio a riflettere l’enorme caos che ha interessato questi terreni e che in milioni di anni ha prodotto la “coltre” che contraddistingue questo lembo di Appennino compreso tra Marche Toscana e Romagna.
Questa zona si struttura attorno ad un grande rilievo formato da calcari e marne (monte Carpegna 1415 m.) e circondato da pareti rupestri, profondi calanchi e “zattere” di arenaria e calcare (terreni Epiliguri) (Foto 1).
Questi blocchi di roccia formano particolari strutture (Sasso Simone e Simoncello, Monte Titano, monte Aquilone e monte Ercole, ecc..) che emergono dal circostante paesaggio argilloso conferendo a questo tratto di Appennino un aspetto del tutto particolare e caratteristico.
Il territorio è caratterizzato dalla presenza dei terreni della Colata Gravitativa della Val Marecchia.
Questo materiale roccioso appartiene al Dominio Ligure Esterno cioè ad una serie di terreni alloctoni che, durante le principali fasi di formazione dell’Appennino, sono stati “strappati” e trasportati dai luoghi nei quali si sono depositati in ambiente marino, fino ad accavallarsi sui terreni (substrato) autoctoni. L’età di tali terreni è via via piu’ giovane mano a mano che ci si sposta da sud ovest a nord est seguendo, in questo modo, le fasi che hanno scandito la formazione dell’Appennino stesso.
Mentre tali formazioni si sovrapponevano le une sulle altre, dando origine ad una “pila “ di sedimenti, sul loro dorso si andavano formando vari bacini minori (bacini satelliti).
All’interno di tali bacini si depositavano sedimenti che poi daranno origine alle Successioni Epiliguri (sopra i terreni liguri). Anche i bacini satelliti saranno poi inglobati all’interno della catena in formazione.
I primi movimenti traslatori che hanno interessato la Colata Gravitativa della Val Marecchia sono avvenuti probabilmente nell’Eocene in concomitanza con la chiusura del Bacino Ligure – Piemontese (identificato con questo nome in seguito alla posizione geografica che occupava in passato).
Questo bacino comincio’ ad aprirsi decine di milioni di anni fa, in concomitanza con l’apertura dell’oceano Atlantico settentrionale, e si chiuse definitivamente circa 40 milioni di anni fa, in seguito alla collisione tettonica tra la Placca Euroasiatica a nord, e la Placca Africano – Adriatica a sud.
Questa fase, che porto’ alla compressione dell’antico fondale del Bacino Ligure – Piemontese, chiuso tra le due placche convergenti, è testimoniata dalla presenza di rari blocchi di rocce del tipo Ofioliti (rocce composte da materiale magmatico e metamorfico; basalti, gabbri, peridotiti, serpentiniti, facenti parte dell’antica crosta oceanica) all’interno di terreni della colata stessa.
La messa in posto della Colata Gravitatativa nell’area Tosco – marchigiano – romagnola è avvenuta in piu’ momenti successivi probabilmente a partire dal Tortoniano (Miocene) fino ad arrivare al Pliocene inferiore.

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