Il Limite K/Pg

IL LIMITE K/PG

Prefazione

All’interno della formazione della Scaglia Rossa, una delle unità litostratigrafiche maggiormente affioranti nell’Appennino Umbro – marchigiano, si rinviene il limite K/Pg (limite Cretaceo-Paleogene in precedenza chiamato Limite K-T cioè il limite tra il Cretaceo ed il Terziario, non più utilizzato).Tale limite segna il passaggio tra due Ere: il Mesozoico ed il Cenozoico e segna un’estinzione di massa databile a circa 66 milioni di anni fa. Questo evento, l’ultimo in ordine di tempo tra le cinque grandi estinzioni del passato, portò alla scomparsa di circa il 75% delle specie animali e vegetali allora esistenti. Questo livello indica la transizione che porto’ all’evoluzione dei mammiferi (radiazione adattativa) e che condurrà in ultimo alla comparsa del genere Homo di cui fa parte la nostra specie.
Tutto comincio’ negli anni ’70 quando alcuni scienziati, tra i quali Walter e Luis Alvarez dell’Università della California, cominciarono gli studi sugli affioramenti della Successione Umbro marchigiana nella Gola del Bottaccione presso Gubbio. Qui, all’interno dei calcari pelagici della Scaglia Rossa, venne identificato un livello argilloso di colore verde – rossastro spesso circa un centimetro.

Considerazioni

Tale livello risulta caratterizzato da un elevato contenuto di iridio, un minerale del gruppo del platino molto raro sulla Terra ma comune nei corpi di origine extra-terrestre. Sulla base di questa anomalia, venne elaborata l’ipotesi extra-terrestre come causa dell’estinzione di massa ( Alvarez et alii 1980). Questa ipotesi prevede che a causare i cambiamenti climatici e ambientali che portarono all’estinzione, fu l’impatto di un grande meteorite sulla superficie della Terra. L’asteroide, del diametro ipotizzato di circa 10 Km, cadde nella penisola dello Yucatan, in Messico, originando il cratere di Chicxulub. Tale ipotesi venne poi avvalorata dal rinvenimento in varie parti del mondo, di cristalli di quarzo “stressati”, tipici di forte stress termico, e da sferule di vetro (microtectiti) derivanti, probabilmente, da materiale fuso proiettato in atmosfera a seguito dell’impatto. Un’altra teoria prevede una serie di grandi eruzioni vulcaniche, concomitanti all’impatto o circa nello stesso periodo, avvenute nella regione del Deccan indiano, con analoghe conseguenze sulle estinzioni.
Questa serie di eventi catastrofici, non causarono l’estinzione solamente dei piu’ famosi dinosauri, ma di molte forme di vita come le ammoniti, le rudiste, e molti altri organismi unicellulari. Osservando con il microscopio sezioni sottili di rocce (che formano la Scaglia Rossa, costituita in prevalenza da gusci di organismi calcarei chiamati Foraminiferi), che si trovano al di sotto e al di sopra del livello di argilla, si vede un marcato cambiamento delle faune che passano da specie planctoniche (che vivono nella colonna d’acqua) con gusci relativamente grandi e molto ornamentali, a specie con guscio piccolissimo e tondeggianti. Il livello argilloso risulta sterile, cioè privo di forme fossilifere.

Indicazioni

Il limite K/Pg si puo’ osservare nella sezione tipo del Bottaccione (vedi foto, Coordinate GPS dell’affioramento 43°21’56.15″N; 12°34’57.61″E ), al di fuori del territorio considerato per questo lavoro. Affiora inoltre sul monte Pietralata (Furlo). Per raggiungerlo, dal Santuario del Pelingo nel comune di Acqualagna, si segue la strada che passa a fianco del Santuario stesso e sale verso la Chiesetta del Pietralata. Arrivati alla chiesa, si parcheggia e poco piu’ avanti si prende la stradina bianca, a destra, che procede in piano. Dopo circa 300 metri si arriva all’affioramento (vedi foto, Coordinate GPS dell’affioramento 43°39’13.68″N ; 12°41’46.49″E ). Sempre sul Pietralata affiora lungo la strada che dal paese sale verso il rifugio (vedi foto, Coordinate dell’affiormento 43°38’30.59″N; 12°42’37.03″E). Sul monte Nerone si rinviene lungo la strada che da Piobbico conduce a Bacciardi, sul lato destro della strada poco prima di una fonte. (vedi foto, Coordinate GPS dell’affioramento: 43°34’22.10″N ; 12°32’32.55″E).

Bibliografia
– Guide Geologiche Regionali, 34 Escursioni a piedi, Appennino Umbro Marchigiano, a cura della SOCIETA’ GEOLOGICA ITALIANA, 7/ secondo volume – BE – MA editrice, 1997.
– L’ambiente fisico delle Marche, GEOLOGIA – GEOMORFOLOGIA – IDROGEOLOGIA, Regione Marche Giunta Regionale, Assessorato Urbanistica Ambiente. S. EL. CA. s. r. l. Firenze, 1991.
– Carta Geologica Regionale, EDIZIONE CTR, scala 1:10.000 – GIUNTA REGIONE MARCHE, Servizio Infrastrutture Trasporti ed energia, P. F. Urbanistica, Paesaggio e Informazioni Territoriali.
– – SERVIZIO GEOLOGICO D’ITALIA. CARTA GEOLOGICA D’ITALIA alla scala 1:50.000. NOTE ILLUSTRATIVE DEL FOGLIO 291 PERGOLA (E. Centamore, V. Catenacci, M. Chiocchini, U. Chiocchini, A. Jacobacci, G. Martelli, A. Micarelli, M. Valletta).STAB. L. SALOMONE ROMA 1975.
– Le montagne di San Francesco. Perché nel cuore dell’Italia si nascondono i segreti della Terra. Prefazione di Mario Tozzi. Fazi Editore, 2010.

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