Gola del Burano

GOLA DEL BURANO
La Gola del Burano si trova nelle Marche, in provincia di Pesaro Urbino, poco distante dalla storica cittadina di Cagli, in direzione di Gubbio. Lunga 6 km è chiusa tra il Monte Campifobio (934 m) e il Monte Tenetra (1240 m) in destra idrografica, e il Monte Petrano (1162 m) in sinistra idrografica. Il Burano è un fiume a carattere torrentizio; nasce in Umbria dal Monte Cerrone ed è lungo circa 31 km, a Cagli riceve il Bosso e ad Acqualagna si unisce al F. Candigliano, affluente del Metauro. Per quasi tutto il suo corso, il fiume è caratterizzato da una valle stretta tra le montagne, ma in questa zona, la valle è quasi assente in quanto il fiume, rimasto imprigionato tra le montagne calcaree, nell’arco di milioni di anni, si è fatto largo erodendo la roccia e scavando la gola omonima.

LA GOLA NELLA STORIA
Per tutto il suo corso il fiume Burano è affiancato dalla via Flaminia, antica strada romana che congiungeva Roma a Rimini. La gola dista da Roma circa 230 km e 100 da Rimini. Ancora oggi la strada è percorribile anche se una nuova strada, la nuova Flaminia, l’ha sollevata dal traffico pesante declassandola a strada secondaria. I romani, data l’importanza della via di comunicazione avevano costruito numerosi ponti che permettevano di percorrerla in tutte le stagioni; ancora oggi possiamo ammirarne le strutture, ben architettate che nel corso dei secoli, hanno resistito alle piene invernali e in tempi più moderni al peso dei mezzi che li hanno attraversati. Lungo la strada si possono ancora notare i muri di sostegno e i resti di antiche postazioni che servivano per riposarsi, cambiare i cavalli e rifocillarsi, a chi si avventurava in questo lungo viaggio. I ponti presenti in questa zona sono tre: Ponte Grosso e Ponte Alto, ancora in piedi e in buone condizioni e il Ponte Taverna, crollato a seguito di una piena nel 1974, di cui si può ancora notare la struttura medievale appoggiata su un basamento di origine più antica.
Provenendo da Cagli, all’inizio della gola si trova la chiesa di San Geronzio, patrono della cittadina, eretta nel 1725 sui resti di un antico oratorio. Una lapide impressa nella facciata ricorda che qui il santo, vescovo di Cervia, subì il martirio; venne decapitato mentre tornava da Roma, dopo aver partecipato al concilio Romano del 502. All’interno della gola si trovano i resti di due eremi: sul monte Petrano l’eremo di San Bartolo al monte. Attualmente dell’eremo si possono notare solo le tracce nei muri della casa di ca’ Bartolo, eretta utilizzando i conci dell’antico cenobio e intorno, delle antiche mura. Sul M. Campifobio, si rovano i resti dei muri dell’eremo di San Salvatore. Entrambi gli eremi risalgono al XI secolo. La gola finisce a Pontedazzo, un piccolo paese nel comune di Cantiano, sorto in una piana, anticamente sottratta al corso del fiume utilizzando un argine di terra sorretto da una palizzata in legno, progettato probabilmente, da Francesco di Giorgio Martini.
La gola è stata fortemente modificata dall’azione dell’uomo, che nel corso dei secoli ha cercato di utilizzare quello che la natura selvaggia del posto poteva offrire. Anticamente le strade venivano preferibilmente costruite lungo le direttrici dei fiumi, utilizzando le zone pianeggianti delle valli, piuttosto che rischiare di perdersi valicando alte montagne ricoperte da fitte foreste e i materiali da costruzione venivano prelevati per quanto possibile, in loco. Gli abitanti del posto hanno da sempre utilizzato le foreste come fonte di legname per diversi usi e i materiali disponibili per i propri manufatti. Attualmente la cava di Ponte alto, ancora attiva e molto discussa si staglia come una ferita sul fianco del monte, ben visibile dalla strada. Sempre all’interno della gola passa la nuova Flaminia e si possono ancora notare le piazzole utilizzate dai mezzi per la sua costruzione e gli edifici rimasti inutilizzati. L’ambiente che ne risulta evidenzia queste cicatrici.

ASPETTI TURISTICI
Il fiume in quest’area ha creato anse, piscine naturali, cascatelle e piane rocciose che da sempre vengono utilizzate come spiagge dai residenti ma che, nel periodo della Pandemia da Covid-19 ha conosciuto un aumento esponenziale dei visitatori in cerca di zone più tranquille rispetto alle spiagge della riviera. Ombreggiate naturalmente dalla vegetazione ripariale, queste zone fresche in estate sono prese d’assalto e con il passaparola sui social, sono ora diventate un’attrazione naturalistica di moda. Poco distanti da Cagli, godono anche della comodità che può offrire la vicinanza con la cittadina ed essendo vicinissima alla strada è facilissimo accedervi.

ASPETTI NATURALISTICI
La gola è caratterizzata dal fiume Burano, che scorre su un letto roccioso; le rocce lisciviate dall’acqua, sono calcaree; accanto al fiume si trova una fitta vegetazione ripariale costituita da specie erbacee e da una prevalenza di salici di diverse specie da arbustive ad arboree. Il fiume tutt’ora modifica lentamente e costantemente il paesaggio. Le acque del fiume sono classificate di categoria A. Questa classificazione in A, B e C non si riferisce all’uso che si fa della risorsa acqua, ma alla sua capacità di offrire un habitat idoneo a determinate specie ittiche. Le acque di categoria A hanno un grado di temperatura e ossigeno che le rendono adatte ad ospitare la fauna ittica e bentonica di pregio, in quanto esigente. L’ecosistema fluviale comprende organismi diversi a seconda del tratto di fiume e, in ogni tratto ci si aspetta di trovare o meno certe specie a seconda delle caratteristiche fisiche del fiume e del suo stato di conservazione. Il tratto della gola, per la sua conformazione può ospitare le specie più esigenti di questo ecosistema, come la Trota mediterranea e lo Scazzone e alcuni macroinvertebrati che per sopravvivere necessitano di un ambiente integro. Se però le caratteristiche del fondale o dell’acqua stessa mutano troppo repentinamente, questi organismi possono diminuire o scomparire. Questi organismi, definiti bioindicatori, con la loro presenza danno una prima indicazione sullo stato del fiume e dell’ambiente circostante. Per questo motivo è importante che i fruitori dell’area siano ben informati e coscienziosi, seguendo con cura eventuali divieti e consigli evidenziati sui cartelli.

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