Ghiozzo padano

GHIOZZO PADANO – Padogobius bonelli

DESCRIZIONE
Il ghiozzo padano è un piccolo pesce di fondo della famiglia Gobiidae.Presenta corpo tozzo nella parte anteriore, testa massiccia con guance arrotondate, occhi ravvicinati e sporgenti posizionati verso l’alto. Una sua particolarità morfologica riguarda le pinne ventrali che si trovano sul torace e che sono fuse insieme a formare una specie di ventosa che consente al ghiozzo di aderire al fondale. La pinna dorsale presenta caratteristici riflessi bluastri che lo differenzia dalle specie di ghiozzo presenti in altre zone d’Italia. Il colore del corpo è generalmente grigio-bruno sul dorso con macchie irregolari più scure disposte irregolarmente lungo i fianchi, il ventre è biancastro. È’ possibile distinguere facilmente il maschio dalla femmina in quanto nei maschi la papilla genitale è stretta ed appuntita, nelle femmine si presenta corta e tozza. La taglia media in età adulta è di soli 7-8 centimetri con punte massime di 10-12 centimetri.

BIOLOGIA
Il ghiozzo padano predilige le acque moderatamente correnti, limpide e a fondo prevalentemente sassoso con presenza di ciottoli abbastanza grandi da creare rifugi a lui adatti. Si nutre di invertebrati bentonici, anellidi, crostacei e soprattutto di larve di insetti. Il periodo riproduttivo è compreso tra i mesi di maggio e luglio durante il quale il maschio assume una colorazione più scura, quasi nera, e diviene territoriale difendendo un rifugio ricavato sotto un ciottolo in cui attira una o più femmine anche grazie all’emissione di suoni. Le uova, di colore giallastro, vengono deposte aderendole sul soffitto del rifugio e sono poi sorvegliate e difese dal maschio che le ossigena mediante movimento delle pinne pettorali.

STATUS DELLA SPECIE
In Provincia di Pesaro e Urbino il ghiozzo è presente in lunghi tratti dei fiumi Foglia e Metauro, nel tratto inferiore del fiume Candigliano e nei suoi affluenti fiumi Bosso e Burano, nel fiume Cesano e nel suo affluente torrente Cinisco. Rinvenuto anche all’interno della Riserva Naturale Statale Gola del Furlo. In alcuni luoghi dei sottobacini fluviali di Bosso e Burano si sovrappone allo scazzone (Cottus gobio) con il quale viene a volte confuso per via di una certa similitudine morfologica e comportamentale. E’ valutato con la sigla LC (least concern, minor preoccupazione) nella Lista Rossa IUCN dei vertebrati italiani, tuttavia è una specie sensibile sia all’inquinamento che all’alterazione dei fondali e per questi motivi è considerato un importante bioindicatore poiché la sua presenza suggerisce condizioni ambientali inalterate. E’ preda ambita di cavedani e trote. Nella Regione Marche la pesca al ghiozzo padano è vietata (Legge Regionale 11/2003 art.24 – Calendario Regionale di pesca)

BIBLIOGRAFIA
AA.VV. (2012) Carta Ittica della Regione Marche
AA.VV. (2011) Studio di popolazione riguardante lo Scazzone (Cottus gobio) in Provincia di Pesaro e Urbino
Cataudella R. (2009) Monitoraggio della fauna ittica nella Riserva Naturale Statale Gola del Furlo
AA.VV. (2007) Carta Ittica delle acque correnti della Provincia di Pesaro e Urbino
De Paoli A., Busignani G. (2005) I pesci d’acqua dolce

CREDITI FOTOGRAFICI:
De Paoli A., Busignani G. (2005) – Barbaresi R. (2005)

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