Fonte di san Nicolo’

FONTE DI SAN NICOLO’

A monte di Secchiano di Cagli, sulla sponda destra del fiume Bosso, si trova la Sorgente chiamata Fonte o acqua di San Nicolo’ ( Bagno di S. Nicolò o di S. Niccolò).
Vi si accede da una breve stradina brecciata che conduce al fiume lungo la strada Secchiano – Pianello o percorrendo il sentiero che dalla passerella in ferro, (Sentiero delle Ammoniti), prosegue lungo la riva del fiume. La sorgente è situata in prossimità di una piccola briglia in cemento.
Secondo il Selli (1954) questa è una “sorgente di trabocco da anticlinale per sbarramento sui fianchi che ha come roccia serbatoio il Calcare Massiccio e la Còrniola e come battente impermeabile il Rosso Ammonitico”. A questa fonte venivano attribuite proprietà curative, in particolare per le malattie della pelle.
Secondo la Regione Marche (libro bianco sulle acque potabili – qualità delle acque della Regione Marche – Prov. Di Pesaro e Urbino, www.arpa.marche.it), le acque che sgorgano da questa sorgente sono classificate nella “categoria delle sorgenti non autorizzate” con caratteristiche chimiche solfato – calciche – magnesiache.
Anche l’Istituto di Idrologia dell’Università degli Studi di Pavia si è interesso’, diversi anni fa, a questa sorgente effettuando l’analisi chimica delle sue acque. Da questa analisi risulto’ che la composizione chimica era a prevalenza di solfati di calcio e magnesio (85% dei sali disciolti). Tali acque presentano un’elevata durezza, pari ad 88°gradi francesi (°F). L’alto contenuto di solfati rende queste acque di bassa qualità e non utilizzabili per scopi potabili in quanto tale elemento, superando la concentrazione di 250 mg/l, ed essendo associato a magnesio e sodio puo’ causare irritazioni gastro-intestinali avendo i solfati di sodio e di magnesio azione purgativa”.
La portata della sorgente risulta essere di 110 l/sec (Consorzio Idrico dell’Alto Metauro).
Dal punto di vista idro- geologico la presenza di questa sorgente lungo il bacino del fiume Bosso è interessante perché il suo chimismo si discosta da quello delle altre sorgenti della zona. Nel bacino del fiume Metauro e del Cesano sono note acque con una composizione chimica similare legate alla formazione miocenica della Gessoso-Solfifera, che pero’ è assente in questo bacino. Una possibile origine del chimismo di queste acque potrebbe essere legata all’ossidazione della pirite e della marcasite (solfuri di ferro) presenti in noduli nelle formazioni giurassiche e cretaciche della Corniola e della Maiolica. Un’altra ipotesi è legata alla risalita di acque profonde che attraversano la Formazione triassica delle Anidriti di Burano (rocce evaporitiche formate da un’alternanza di gessi, dolomie, marne gessose ecc..) che si trovano al di sotto del Calcare Massiccio o dalla lisciviazione delle anidriti stesse che tendono a mineralizzare la parte basale del C. M. (Nanni & Vivalda ,1999).

Riferimenti:
https://www.lavalledelmetauro.it/contenuti/beni-storici-artistici/scheda/11830.html

SECCHIANO

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