DEPOSITI DI VERSANTE
I depositi di versante formati da accumuli caotici o stratificati sono dovuti a movimenti di massa di varia estensione, tipologia ed età riferibili all’Olocene o alla fine dell’ultimo glaciale databile a circa 11.700 anni fa.
I depositi “caotici” bordano i fianchi delle dorsali carbonatiche e dei rilievi montuosi e sono rappresentati da un’associazione eterogenea, decimetrica o centimetrica, di clasti e frammenti lapidei spesso dispersi o inglobati all’interno di una matrice . Possono essere anche presenti blocchi di dimensioni maggiori (anche migliaia di metri cubi) dovuti a litologie meno competenti che causano zone di distacco o a livelli di debolezza e scivolamento lungo i versanti.
Legati alle fasi strettamente riferibili a climi particolarmente rigidi sono i depositi del tipo “èboulis ordonnès”, interessanti sia dal punto di vista scientifico (tali depositi rappresentano il risultato dell’azione criogenica e della gelifrazione o gelivazione, legata ai periodi “glaciali” che hanno interessato anche il nostro territorio) , sia dal punto di vista economico e all’attività estrattiva. Lo spessore di tali depositi puo’ variare da pochi metri a qualche decina di metri e sono legati al tipo di substrato calcareo dove affiorano formazioni particolarmente soggette all’azione geliva, come la Maiolica e le scaglie, Bianca e Rossa.
La stratificazione è costituita da livelli ricchi in matrice , che si alternano a livelli in cui la matrice risulta scarsa o assente, le granulometrie sono in genere inferiori ai 10/15 cm. Spesso tali depositi sono stati rimobilitati da movimenti di massa e di versante e risultano percio’ ruotati e non conformi, dal punto di vista giaciturali (disposizione degli starti rocciosi nello spazio) con il substrato dal quale hanno avuto origine.