Colori naturali

Colori naturali

Mentre nel 1868 lo spagnolo Marcelino da Santuola, influenzato dalle teorie di Darwin, esplorava la grotta di Altamira, sua figlia vide sul soffitto alcune pitture che rappresentavano con tinte e vivacità inconsuete bisonti, maiali, cavalli, tori e cervi.
Altri ritrovamenti simili in Francia confermano che, come asseriva il da Santuola, l’uomo usava i colori già 15.000 anni fa, all’inizio della sua evoluzione culturale (studi recenti sembrano aver portato ancora più indietro le lancette del tempo col ritrovamento di filamenti colorati che risalirebbero a ben 30.000 anni fa !!!). Studi condotti sui popoli primitivi documentano l’uso dei colori come ornamento, per esprimere particolari stati d’animo e come portatori di significati e simboli religiosi.
Anche le nostre credenze popolari considerano il bianco come il colore dell’innocenza e il nero non soltanto come il colore del dolore, ma anche come simbolo della morte.
Presso molte culture il rosso serviva ad allontanare gli spiriti maligni: per questa ragione i cinesi cucivano sui vestiti dei bambini delle strisce di stoffa rossa e in Irlanda si legavano delle cordicelle rosse alla coda delle mucche che stavano per figliare. Diffusa è anche l’assegnazione di determinati colori a determinati gruppi sociali o professioni alle donne e agli uomini, alle donne sposate e alle nubili.
Inoltre, l’attrattiva esercitata dagli oggetti colorati sui bambini piccoli, i colori dei nostri vestiti e delle nostre case provano che l’uomo ama istintivamente i colori. Il modo più semplice di usare i colori consiste nell’utilizzare cose naturalmente colorate: foglie, frutti, conchiglie, penne vengono usati a scopo ornamentale.
Già gli uomini di Altamira scoprirono il modo di dipingere utilizzando tipi di terra di colori diversi: la terra contenente ossido ferrico dà toni di colore dal rosso giallo al rosso bruno, la calce e il gesso colorano di bianco e il carbone di nero. Tutti questi colori sono resistenti alla luce, ma non resistono né all’umidità né allo sfregamento. Per tingere i tessuti si dovettero pertanto cercare altre sostanze coloranti. Le macchie lasciate da alcune radici e da alcuni frutti possono avere suggerito molto presto l’utilizzazione delle sostanze coloranti vegetali. Per molti millenni l’uomo ha continuato a tingere i tessuti con estratti vegetali e animali, le uniche sostanze che dessero colori indelebili: soltanto verso la metà del secolo scorso le coperte della chimica hanno permesso di sostituire queste sostanze.
Uno dei colori rappresentativi del nostro territorio è il Guado, una antica pianta tintoria per tingere tessuti e filati di blu fino al XVII secolo in Europa. Questa importante pianta, che può avere dei legami intrinseci con Sant’Angelo in Vado (da cui deriva parte del suo nome), ha rappresentato per tutto il territorio del Montefeltro una risorsa economica importantissima tanto da essere definito “l’oro blu”. Decaduto per l’arrivo del meno costoso Indaco coltivato in Oriente, è stato da poco riscoperto e da pochissimo di nuovo utilizzato.
A testimonianza di questa straordinaria attività restano nel territorio i toponimi e il ritrovamento di 60 specifiche “macine da guado” che, decaduta l’attività, hanno trovato altri fantasiosi utilizzi come basi per croci davanti alle chiese del Montefeltro.
Oggi l’industria chimica è in grado di soddisfare ogni esigenza di colore e può garantirne l’inalterabilità nella quasi totalità dei casi. Tuttavia l’armonia cromatica dei tessuti antichi è stupefacente; essa va indubbiamente ricondotta a una minore scelta fra i coloranti naturali indelebili, ma soprattutto al fatto che fra la maggior parte dei colori vegetali e animali vi sono passaggi naturali. Questi coloranti, infatti, non sono costituiti da sostanze chimiche pure, ma sono miscugli di diverse sostanze coloranti ognuna delle quali può prevalere alternativamente. Così dunque si creano quelle sfumature e quei toni intermedi che costituiscono il fascino particolare dei tessuti tinti con i colori naturali e danno loro un aspetto che non è possibile imitare con i colori sintetici.
È proprio questo che rende interessante lavorare con i colori naturali: le possibilità che essi offrono di creare combinazioni di colore inedite compensano la poca economicità della loro utilizzazione.

Privacy Settings
We use cookies to enhance your experience while using our website. If you are using our Services via a browser you can restrict, block or remove cookies through your web browser settings. We also use content and scripts from third parties that may use tracking technologies. You can selectively provide your consent below to allow such third party embeds. For complete information about the cookies we use, data we collect and how we process them, please check our Privacy Policy
Youtube
Consent to display content from Youtube
Vimeo
Consent to display content from Vimeo
Google Maps
Consent to display content from Google
Spotify
Consent to display content from Spotify
Sound Cloud
Consent to display content from Sound