Cerrete

Cerrete

Composte principalmente da Quercus cerris L. o Cerro. Questo è un albero o grande arbusto alto fino a 35 metri molto longevo, presenta un tronco diritto e slanciato avente una corteccia grigio-cenere con scanalature in cui appare un color rosa tenue, le foglie sono caduche ma una volta secche restano legate per tutto l’inverno sulla pianta cadendo all’inizio della nuova fase vegetativa. Il cerro, rispetto alle altre querce presenti sul territorio, è più sensibile alle basse temperature invernali e alla siccità estiva, prediligendo ambienti con suoli profondi, freschi e con buona disponibilità idrica, adattandosi bene ai suoli argillosi.
Le cerrete si strutturano in boschi a prevalenza di cerro, a cui si aggiunge il carpino nero che occupa in altezza gli strati inferiori e più ombreggiati, troviamo anche, in base alla posizione e al tipo di cerreta, esemplari di roverella, orniello, ed altre latifoglie.

Distribuzione

I boschi di Cerrete nelle Marche si estendono per circa 28000 ha in cui troviamo popolamenti puri e misti, questa estensione è pari al 9% della superficie forestale totale, hanno una distribuzione prevalentemente collinare e montana, arrivando fino a 1000-1100 m di altezza dove si insinua anche nelle Faggete in cui occupano le zone con esposizioni calde e temperate. Nelle Marche possiamo distinguere tre ambiti di distribuzione del cerro in base alla tipologia di suolo su cui prospera.
Il primo ambito si trova nella provincia di PesaroUrbino dove il cerro è maggiormente presente nella zona del piano collinare e submontano, occupando suoli marnoso arenacei e presentandosi in formazioni miste di cerro e carpino nero classificabili come Ostryo-cerreta. Troviamo formazioni isolate di cerreta mesoxerofila e mesofilo sub-montano con carpino bianco presenti in maniera localizzata nella fascia appenninica. Si ritrovano in maniera sporadica formazioni di cerreta mesofila planiziale lungo i principali corsi d’acqua presenti.
Il secondo ambito ricade nella zona a clima mediterraneo del centro-sud delle Marche, qui il cerro si sviluppa in maniera più frammentata e occupa i suoli carbonatici dell’Appennino Umbro Marchigiano dall’Alto Esino fino alla Valle del Chienti, in queste zone Il cerro si colloca tra i querceti di roverella in zone di bassa altitudine e le faggete montane, creando formazioni ad ostrio-cerreta e cerreta mesofila m solitamente frammentate tra loro. Nella fascia più costiera il cerro costituisce formazioni localizzate in zone pianeggianti con buona disponibilità idrica classificabili come cerreta mesofila planiziale, che interessano sia le zone di fondovalle fluviale che le relitte formazioni boscate della fascia costiera come la Selva di Castelfidardo o l’Abbadia di Fiastra dove troviamo associazioni con le ormai rare farnie.
Il terzo ambito è relativo ai rilievi arenacei dei Monti della Laga, dove le Cerrete originarie sono state sostituite storicamente per motivi sociali e produttivi con boschi a castagno, creando delle formazioni relitte localizzate.

Composizione

Le cerrete si strutturano in boschi a prevalenza di cerro, a cui si aggiunge il carpino nero che occupa in altezza gli strati inferiori e più ombreggiati insieme queste due specie compongono più del 60% delle specie presenti, il restante 35% è composto, in base alla posizione, da esemplari di roverella (Quercus pubescens Willd.), orniello (Fraxinus ornus), acero (Acer opalus Mill.), pioppo (Populus L.), salice bianco (Salix alba L.), carpino bianco (Carpinus betulus L.), nocciolo (Corylus avellana), biancospino (Crataegus monogyna), troviamo anche altre latifoglie decisamente sporadiche di tipo mesofilo come l’acero di monte (Acer pseudoplatanus L.), frassino maggiore (Fraxinus excelsior L.) e tiglio cordata (Tilia cordata Mill.), come pure faggio (Fagus L.) e castagno (Castanea sativa). Pressoché assenti sono le conifere, che si presentano solo nelle zone rimboscate con isolati esemplari di pino nero (Pinus nigra), abete di duglas (Pseudotsuga menziesii) e abete bianco (Abies alba), la cui contaminazione è presente ad esempio al valico di Bocca Trabaria. L’attività umana di taglio del legname ha comportato nel tempo la strutturazione delle maggiori formazioni boschive di questo genere, facendo sì che le tre specie più presenti (anche fino all’80%) siano cerro, carpino nero e orniello.
Provincia di Pesaro Urbino
Nella provincia di PesaroUrbino il cerro è presente dall’alta Val Marecchia fino alle Serre del Burano, occupando suoli marnoso arenacei e argillosi che si caratterizzano per la buona capacita a trattenere l’acqua, mentre il clima temperato di tipo sub-oceanico unito alle medie annue delle precipitazioni creano delle buone condizioni per la specie, infatti in queste zone le cerrete rappresentano la vegetazione forestale prevalente nella zona del piano collinare e submontano, presentandosi in formazioni miste di cerro e carpino nero classificabili come Ostryo-cerreta. Troviamo anche formazioni isolate di cerrete mesoxerofile che occupano suoli meno profondi e in posizioni esposte a sud con clima più temperato dove entrano in competizione con le formazioni di roverella. Un’altra formazione che ritroviamo sempre nella zona nord delle marche è quella di tipo mesofilo sub-montano con carpino bianco che grazie alla adattabilità ai suoli argillosi è presente in maniera localizzata sia nell’alta valle del Metauro al confine con l’Umbria che sugli altopiani di Monte Carpegna. Si ritrovano in maniera sporadica formazioni di cerreta mesofila planiziale lungo i principali corsi d’acqua, nell’area comunale di Fermignano è presente una di queste formazioni relativamente estesa e continua.

Tipologie presenti nelle Marche

Cerreta Mesofila Submontana a Carpino Bianco

Si estende su 800 ha ed è composta principalmente da boschi gestiti a ceduo, ceduo composto e fustaia con presenza maggiore di cerro in mescolanza con roverella, faggio e carpino bianco, secondariamente ritroviamo il carpino nero, l’acero napoletano, castagno ed altre latifoglie.
È distribuita in maniera frammentata, su suoli marnoso-arenacei ed argillosi, lungo la dorsale appenninica dall’alta Valmarecchia alle Serre di Burano, sui Monti della Laga in nuclei isolati e lungo la dorsale Umbro-Marchigiana fra l’alta valle del Chienti ed il Massiccio dei Sibillini in maniera frammentata. Questa cerreta si localizza in genere su altopiani e aree a bassa pendenza che presentano un buon accumulo di materiale eluviale e colluviale derivante dall’erosione degli strati marnosi e argillosi, in particolare sui versanti con esposizione fresche.
Prospera su due tipologie di suolo, i suoli marnoso-arenacei che risultano poco evoluti, con profondità variabile e presenza di calcare, la tessitura è influenzata dalla maggior presenza di strati arenacei o marnosi, passando dal franco, al franco sabbioso fino al franco limoso; i suoli che appartengono al sistema delle argille scagliose, si presentano con tessitura fine, generalmente profondi e decarbonati in superficie, soffrono di ristagno idrico e saturazione del suolo, anche in profondità, nei periodi di piovosità , presentano inoltre forme di vertisolizzazione estiva, ovvero di alterazione del suolo prodotta da cicli ripetuti di apertura e chiusura di crepe con diversa profondità nel terreno.

Cerreta Mesoxerofila

Si estende su 10.527 ha ed è rappresentata principalmente da formazioni boschive gestite a ceduo e ceduo composto intensamente matricinati, con maggiore presenza di cerro in mescolanza a roverella, carpino nero e sporadiche altre latifoglie ed arbusti.
La cerreta mesoxerofila è presente in modo frammentato in tutti gli ambienti regionali, prediligendo i medi e alti versanti poco acclivi, caratterizzati dalla presenza di un buon accumulo di depositi eluvio-colluviali. Si distribuisce lungo le dorsali Appenniniche, con maggiore frequenza su suoli di tipo marnoso-arenacei dove si alternano i due tipi di strati e che sono presenti nell’alta Valle del Metauro, nelle Serre di Burano, sul Valico di Bocca Serriola e nell’alta Val Marecchia. È presente, in maniera frammentata, anche sui suoli carbonatici sulla dorsale appenninica umbro marchigiana, nelle zone di alta vallata del Potenza, dell’Esino, del Chienti, e del Tronto, la si ritrova in maniera localizzata sui complessi arenacei della Laga e sui rilievi costieri e collinari, in particolare nei boschi residuali della Selva di Castelfidardo e dell’Abbadia di Fiastra.
Assieme alla Cerreta mesoxerofila troviamo spesso formazioni a Ostrio-cerreta, da cui se ne differenzia per la presenza di un abbondante strato inferiore di carpino nero.
Occupa suoli a tessitura franco-sabbiosa e franco-limosa, poco evoluti con profondità variabile a secondo della posizione; ed in alcuni casi occupa suoli poco evoluti, costituiti quasi interamente da detriti inerti calcarei che superficialmente mostrano la presenza di sostanza organica e che caratterizzano il sottotipo su calcare fratturato.

Ostrio-Cerreta

Si estende su una superficie di 16.618 ha ed è la tipologia di cerreta che si ritrova maggiormente nelle Marche, è composta principalmente da boschi governati a ceduo matricinato e in alcuni casi da fustaie sopra ceduo. Questa formazione è caratterizzata da una buona presenza di cerro e secondariamente da esemplari di roverella, faggio e carpino nero, in mescolanza con orniello, acero e castagno.
Cresce sui suoli di tipo marnoso-arenacei che sono maggiormente presenti nel nord delle Marche, prediligendo i medi e bassi versanti con buona pendenza e con scarsa copertura detritica, le aree collinari e alto piani ondulati ed infine gli impluvi. L’ostrio-cerreta è presente nella Valle del Metauro, in Val Marecchia e nelle zone dei monti Catria e Nerone. Ha una minor distribuzione e risulta più frammentata sull’appennino umbro-marchigiano e si ritrova in formazioni localizzate nell’alto Esino, nel Maceratese, nell’alta Valle del Potenza e del Chienti e sui Monti Sibillini. Sui Monti della Laga ha la caratteristica di svilupparsi su suoli di arenarie solitamente superficiali e poco evoluti.
L’Ostrio-cerreta è affine a diverse tipologie boschive ma può essere distinta per via della sua derivazione antropica, alle quote superiori è in contatto con la Faggeta mesofila submontana, mentre ai limiti inferiori e sui versanti caldi entra in contatto con il Querceto di roverella o con la Cerreta mesoxerofila. È frequente osservare l’alternanza di boschi di ostrio-cerreta e di Ostrieto mesoxerofilo soprattutto nella Valle del Metauro.
I suoli marnoso-arenacei su cui si sviluppa hanno tessitura da franco-sabbiosa a franco limosa, sono poco evoluti e hanno profondità variabile a seconda della posizione, spesso decarbonati in superficie ma con calcare in profondità.

Cerreta Mesofila Planiziale Con Farnia

Si estende su 113 ha ed è caratterizzata da boschi governati ad alto fusto o a ceduo invecchiato, nei quali vi è maggiore presenza di cerro e carpino bianco assieme a esemplari di roverella, leccio e raramente farnia. È costituita maggiormente da boschi relitti sopravvissuti alle bonifiche ed azioni antropiche, che si trovano all’interno di proprietà pubbliche o religiose che le hanno conservate. Occupa anche formazioni ripariali di fondo valle dove condivide le zone ripariali con formazioni a Pioppeto-saliceto, robinieti-ailanteti e altre latifoglie d’invasione.
La cerreta mesofila planiziale occupa suoli di tipo calcareo a tessitura franca in superficie e più sabbiosa in profondità, che risultano profondi presenti nelle zone di basso versante, impluvio, di pianura alluvionale e pianura costiera. Si ritrova maggiormente nelle zone del Maceratese e dell’Ascolano presso i boschi relitti della fascia costiera come la Selva di Castelfidardo o dell’Abbadia di Fiastra e con minor frequenza nei fondovalle fluviali del centro sud delle Marche. Troviamo isolate formazioni localizzate nella zona di Fermignano nella provincia di Pesaro Urbino.

Cerro: https://www.lavalledelmetauro.it/contenuti/funghi-flora-fauna/scheda/778.html
Elenco Habitat: http://vnr.unipg.it/habitat/cerca.do
Rete Natura2000 Marche: https://www.regione.marche.it/natura2000/index-home.html
Inventario e Carta Forestale della Regione Marche: https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Agricoltura-Sviluppo-Rurale-e-Pesca/Foreste#1635_Pubblicazioni

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