Cavedano

CAVEDANO – Squalius squalus

DESCRIZIONE
Il cavedano è di gran lunga la specie più diffusa nelle nostre acque in virtù della grande capacità di adattamento. Appartiene alla famiglia Cyprinidae e occupa prevalentemente le porzioni planiziali e collinari di fiumi e torrenti ma non è inconsueto rinvenirlo anche a quote superiori in acque non particolarmente fredde. Nei tratti di pianura convive con barbo, carpa e alborella, nei tratti pedemontani lo si ritrova in associazione con barbo, lasca, vairone e trota. Ha un corpo slanciato con testa grande e appuntita, la bocca di grandi dimensioni si apre in posizione mediana. L’occhio è grande ed argenteo mentre le squame sono di medie dimensioni. Il colore del corpo è generalmente grigio-bruno sul dorso, gradualmente più chiaro sul ventre, con riflessi argentei o dorati sui fianchi. L’accrescimento varia in funzione della porzione fluviale che occupa, nei più ampi tratti di pianura può raggiungere una taglia di 60 centimetri di lunghezza e 2,5 chilogrammi di peso.

BIOLOGIA
Il cavedano è specie onnivora, considerato un’opportunista alimentare. Nella sua dieta sono infatti presenti invertebrati acquatici e terrestri, insetti ad ogni stadio di sviluppo, piccoli pesci, anfibi, frutta e semi vegetali. La riproduzione si verifica nei mesi di maggio e giugno, la deposizione avviene prevalentemente su fondali ghiaiosi, in acque basse, con accoppiamenti di massa. La specie non necessita di attuare migrazioni riproduttive adattandosi a deporre su superficie a granulometria variabile, sui massi o sulla vegetazione sommersa.

STATUS DELLA SPECIE
È una delle specie maggiormente resistenti al degrado degli ambienti acquatici e proprio per questo motivo si rileva una notevole diffusione, arrivando ad occupare anche gli spazi lasciati liberi dalla diminuzione di specie meno resistenti come lasca e barbo. In Provincia di Pesaro e Urbino è presente in tutti i fiumi e torrenti, dalla foce fino a ridosso delle zone montane, assente soltanto nei piccoli torrenti caratterizzati da acque fredde durante tutto l’anno. E’ anche una tra le specie maggiormente insidiate dai pescatori sportivi, per via della sua ampia distribuzione e per la varietà di tecniche di pesca efficaci per la sua cattura.

BIBLIOGRAFIA:
AA.VV. (2012) Carta Ittica della Regione Marche
AA.VV. (2007) Carta Ittica delle acque correnti in Provincia di Pesaro e Urbino
De Paoli A., Busignani G. (2005) I pesci d’acqua dolce

CREDITI FOTOGRAFICI:
De Paoli A., Busignani G. (2005) – Ugolini M. (2005)

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