Calcare Massiccio

FORMAZIONE DEL CALCARE MASSICCIO

Prefazione

La Formazione giurassica del Calcare Massiccio è la piu’ antica (circa 200 milioni di anni di età) che possiamo rinvenire in affioramento tra quelle che compongono la Successione Sedimentaria Umbro – Marchigiana. 

Si è depositato (sedimentato) al di sopra della formazione evaporitica delle Anidriti di Burano che sono state rinvenute in sondaggi profondi nella gola omonima. 

E’ costituito da banchi di spessore metrico che conferiscono alla formazione un aspetto massivo (da cui il nome) e che lo differenzia da tutte le altre formazioni giurassiche, che si presentano invece stratificate.

Il Calcare Massiccio caratterizza molti paesaggi che costituiscono i nuclei delle principali dorsali (anticlinali) dell’Appennino umbro marchigiano, dando origine ad imponenti pareti verticali di centinaia e centinaia di metri di altezza (fino a 600 m. ed oltre).

Il termine Calcare Massiccio è utilizzato fin dalla fine del XIX sec., in riferimento a calcari a stratificazione indistinta che si rinvengono alla base delle successioni giurassiche dell’Appennino Umbro – marchigiano. Negli anni ’70 il Calcare Massiccio è stato suddiviso in unità litostratigrafiche (corpo roccioso separabile da quelli adiacenti in base alle caratteristiche litologiche ed alla posizione stratigrafica) di vario rango: “Calcare Massiccio A”; “Calcare Massiccio B”; “Calcare Massiccio C”.

Si è poi provveduto a modificare questa suddivisione distinguendo il “Calcare Massiccio del Monte Nerone” (che comprende le unità A e B); e il “Calcare Massiccio del Burano” (unità C). 

Attualmente sono state introdotte nuove terminologie tutt’ora in uso:

“membro del Calcare Massiccio B” (vecchia nomenclatura del Calcare Massiccio del Nerone);

“litofacies  del Calcare Massiccio C” (vecchia nomenclatura del Calcare Massiccio del Burano).

La “litofacies del Calcare Massiccio C” affiora limitatamente in alcuni settori del Catria, dell’Acuto e lungo l’incisione del Burano,  “il membro del Calcare Massiccio B”, si rinviene  piu’ estesamente al nucleo delle dorsali della Gola del Furlo, del Nerone e, al di fuori del territorio considerato,della Gola di Frasassi e della Rossa.

L’età di deposizione è riferibile al Lias inferiore (Hettangiano –  Sinemuriano).

Considerazioni

Il Calcare Massiccio è una formazione di Piattaforma Carbonatica di tipo Bahamiano. 

Si deposito’ cioè in quello che era un mare sottile cioè poco profondo con forte produzione di sedimenti carbonatici di origine per lo piu’organica.

La “litofacies del Calcare Massiccio C” è costituita da calcari biancastri massivi, packstone e wackstone , micritici (micrite = calcare a grana molto fine; packstone = roccia carbonatica costituita da granuli in contatto tra loro con spazi intergranulari riempiti da micrite; wackstone = roccia carbonatica formata da granuli dispersi nella micrite ), con sfumature che passano al rosato e al nocciola, in strati anche molto spessi (4 – 5 m.), che tendono ad assumere una stratificazione piu’ netta nella parte sommitale. 

Questa litofacies si sedimento’ in un ambiente a bassa energia di piana subtidale  (zona costiera occupata dal mare durante le maree di minor ampiezza) e caratterizzato da scambi con il mare aperto. 

Le associazioni fossilifere che vi si rinvengono sono costituite da Ostracodi, Foraminiferi bentonici, spicole di Spugna, piccole Ammoniti e Gasteropodi, Echinodermi.

Il “membro del Calcare Massiccio B”  è composto, nella parte inferiore, da calcari in genere di color nocciola in bancate spesse alcuni metri (calcare ciclotemico) costituiti da grainston (roccia carbonatica formata da granuli in contatto tra di loro con spazi intergranulari riempiti da cemento calcitico) e packstone, con oncoidi e peloidi in quantità variabili (oncoidi = granuli carbonatici di dimensioni centimetriche, formati da rivestimenti di alghe capaci di intrappolare sedimenti). 

La loro formazione è dovuta al moto ondoso e alle correnti di marea che muovendo le alghe del fondale intrappolavano masserelle di sedimento. 

Nella parte superiore aumenta il contenuto di micrite. 

L’ambiente di deposizione puo’ essere riferito ad una piana tidale, cioè una piana di marea in cui la sedimentazione è controllata dal flusso e riflusso della marea con lagune interne e barre oolitiche, e al bordo di zone rialzate. 

Il contenuto fossilifero è costituito da Radiolari, spicole di Spugna, Brachiopodi, Ammoniti e Gasteropodi.

All’interno dell’ambiente di deposizione del Calcare Massiccio è quindi possibile individuare vari subambienti: piane di marea di bassa ed alta energia, lagune fangose, canali di marea con oncoidi, barre sabbiose.

Durante la frammentazione della piattaforma carbonatica (Lias) si formarono zone di alto strutturale (Horst) e zone di basso strutturale (Graben) sede di deposizione dei successivi sedimenti che andranno a costituire le formazioni rocciose al di sopra del Calcare  Massiccio. 

Nelle aree ribassate si depositarono le successioni complete che comprendono cioè tutte le formazioni tipiche della Successione Sedimentaria Umbro – Marchigiana mentre, nelle zone di alto strutturale, si accumularono i sedimenti che daranno origine alle successioni condensate e ridotte  nelle quali cioè mancano alcune unità tipiche  della serie. 

Le lacune sedimentarie (interruzione nella sedimentazione) che si rinvengono in queste successioni possono essere dovute a fenomeni diversi, talora concomitanti tra loro come ad esempio: locali emersioni dei fondali, mancanza di sedimentazione, fenomeni di erosione, variazioni del livello marino. Queste ultime possono assumere particolare importanza in ambienti di acque basse che possono far emergere le parti piu’ rilevate degli alti strutturali.

indicazioni

Il Calcare Massiccio si rinviene in affioramento in diverse località del monte Catria (Balza dell’Aquila, zona Pluviometro sopra Fonte Avellana), e del monte Acuto, in località Balze della Porta, in provincia di Pesaro/Urbino . Caratterizza gli spettacolari paesaggi della Gola del Furlo compresa nei comuni di Acqualagna e Fermignano (PU), dove forma le imponenti pareti a picco sul fiume Candigliano.

Presso la cava dismessa del Furlo (monte Pietralata), il Calcare Massiccio, affiora per uno spessore di circa 50 m. Il calcare, prevalentemente micritico, presenta una colorazione biancastra, a luoghi rosata in spesse bancate. Qui si rinvengono fratture subverticali, filoni sedimentari, che attraversano la formazione per quasi tutto il suo spessore e sono riempite da cristalli di calcite, a dimostrazione del fatto che, quando la piattaforma carbonatica andava frantumandosi, il calcare massiccio si trovava già allo stato solido.

Percorrendo la gola ed arrivati in prossimità della diga, è possibile osservare, sulla parete di sinistra, il passaggio tra il Calcare Massiccio e la parte basale della formazione soprastante, la Corniola, dove il contatto è evidenziato dalla comparsa della stratificazione.

Sul monte Nerone il Calcare Massiccio caratterizza il versante sud dove forma, tra l’altro, lo spettacolare arco naturale di Fondarca, che rappresenta cio’ che rimane di un’antica grotta dopo il crollo del soffitto. Vi si arriva percorrendo un breve sentiero che parte da Pieia, e che passa a fianco di una piccola area di sosta (tavolo e panche) in 20/25  minuti circa. 

Sempre nei  pressi di Pieia, percorrendo la strada che attraversa il paese, si arriva in vista del Sasso del Re e del Sasso della Rocca, imponenti pareti rocciose, dove è possibile osservare i banchi di calcare massiccio ad oncoliti. Gli affioramenti descritti sono compresi nel comune di Cagli, frazioni di Pieia e Secchiano, in provincia di PU.

Il Calcare Massiccio costituisce inoltre la base della successione sedimentaria di Campo al Bello sul versante nord orientale della montagna, lo si rinviene nella valle dell’Infernaccio e al Fosso del Presale nonché in altre località dei comuni di Cagli e Piobbico.

Informazioni

Il Calcare Massiccio, come dice il nome stesso, è una formazione imponente caratterizzata da un comportamento fragile dovuto alla sua rigidità. Se sottoposto a sforzi meccanici compressivi e distensivi(sollecitazioni tettoniche), questa formazione tende a rompersi lungo piani di frattura (faglie).

Queste ultime infatti riflettono un comportamento fragile del materiale roccioso, che tende a raggiungere il limite di rottura prima di deformarsi in maniera plastica.

Contrariamente invece le formazioni stratificate sovrastanti il Calcare Massiccio tendono a mostrare una “deformazione continua” dovuta ad un comportamento duttile delle rocce stesse. 

A causa della sua elevata porosità (sia primaria cioè legata alla genesi della roccia, sia secondaria legata alla fratturazione) il Calcare Massiccio rappresenta uno dei principali acquiferi (serbatoi d’acqua) dell’intero Appennino centrale carbonatico.

Storia

La storia naturale di questa formazione geologica si intreccia da secoli con la storia dell’uomo che da millenni abita l’Appennino centrale. Il Calcare Massiccio ha fatto da sfondo e sovente da protagonista principale in molte vicende ed opere legate al lavoro e all’ingegno umano.

 Basta prendere in considerazione le vicende storiche di una delle zone in cui questa roccia affiora prepotentemente e cioè il Furlo (la via consolare Flaminia 220 a. C.,  le gallerie romane e piu’ recentemente la realizzazione della diga sul Candigliano), tutte opere realizzate intaccando questa nobile pietra d’Appennino. Data l’elevata purezza il Calcare Massiccio ben si presta ad essere soggetto a carsismo, cioè al processo chimico ad opera delle acque meteoriche che tendono a dissolvere il carbonato di calcio di cui è costituito ed a formare quindi ambienti ipogei.

 A questa sua particolarità è legata la storia delle innumerevoli scoperte di grotte nella regione marchigiana, in particolare quelle del monte Nerone e della non lontana gola di Frasassi.

Guide Geologiche Regionali, 15 Itinerari, Appennino Umbro Marchigiano, a cura della SOCIETA’ GEOLOGICA ITALIANA, vol. 1 – BE – MA editrice, 1997.

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