Barbo

BARBO COMUNE – Barbus plebejus

DESCRIZIONE
Il barbo comune è un pesce della famiglia Cyprinidae. Presenta caratteristiche morfologiche che denotano uno spiccato adattamento alla vita in corrente: il corpo slanciato, la testa allungata e appuntita, le pinne grandi e la possente muscolatura del dorso che ne fanno un ottimo nuotatore. La bocca è protrattile e si apre inferiormente, munita di labbra carnose, e reca ai lati due paia di barbigli (da cui prende il nome) dei quali il primo più corto del secondo, le squame sono piuttosto piccole e la colorazione di fondo pur variando in funzione dell’ambiente in cui vive presenta generalmente riflessi dorati sui fianchi, dorso bruno e ventre chiaro. Il corpo è inoltre cosparso di piccoli punti grigiastri, presenti anche sulle pinne, soprattutto la dorsale e la caudale. In genere la punteggiatura è più evidente nei giovani. Le pinne anale e caudale hanno riflessi rossastri. Può raggiungere i 45 centimetri di lunghezza per 1-1,5 chilogrammi di peso.

BIOLOGIA
Abita di preferenza le acque limpide a corrente vivace e fondo ghiaioso dei tratti collinari, ma si può rinvenire, in misura minore, anche nei tratti planiziali, purchè con acque ben ossigenate. E’ un pesce gregario che forma densi gruppi in associazione con individui di altre specie di ciprinidi, in genere cavedano e lasca. Si alimenta in prossimità del fondo, dove sposta col muso ciottoli e ghiaia alla ricerca di larve di insetti, anellidi e crostacei. La riproduzione si verifica nel periodo compreso tra i mesi di aprile e giugno, i barbi sessualmente maturi risalgono i corsi d’acqua alla ricerca dei luoghi idonei riunendosi nei tratti a bassa profondità con fondo ciottoloso e ghiaioso nei quali avviene la deposizione delle uova.

STATUS DELLA SPECIE
In Provincia di Pesaro e Urbino il barbo è diffuso in tutti i bacini fluviali. Risente negativamente degli sbarramenti (dighe e briglie) che impediscono loro gli spostamenti a scopo riproduttivo. Pertanto risulta molto importante dotare gli sbarramenti dei corsi d’acqua di apposite scale di rimonta. Un ulteriore pericolo per le popolazioni della provincia di Pesaro e Urbino è rappresentato dall’ibridazione con il Barbo europeo (Barbus barbus) introdotto a partire dagli anni ’90 nei fiumi Metauro e Candigliano. Il barbo comune compare nella Lista Rossa IUCN dei vertebrati italiani (agg.2022) e valutato con la sigla VU (vulnerable). E’ inoltre inserito negli allegati II e V della Direttiva 92/43/CEE (Direttiva Habitat) come specie animale di interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di zone speciali di protezione e il cui prelievo nella natura e lo sfruttamento potrebbero formare oggetto di misure di gestione.

BIBLIOGRAFIA:
AA.VV. (2012) Carta Ittica della Regione Marche
Cataudella R. (2009) Monitoraggio della fauna ittica nella Riserva Naturale Statale Gola del Furlo
AA.VV. (2007) Carta Ittica delle acque correnti della Provincia di Pesaro e Urbino
De Paoli A., Busignani G. (2005) I pesci d’acqua dolce

CREDITI FOTOGRAFICI:
De Paoli A., Busignani G. (2005) – Barbaresi R. (2005)

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