L’Orto Botanico di Urbino
L’Orto Botanico di Urbino è stato fondato nel 1809 sull’area che rappresentava l’orto maggiore del convento dell’ordine dei frati minori di San Francesco sin dal 1286, già orto dell’abbazia e monastero di S. Angelo. Nell’anno di fondazione dell’Orto, anche in Urbino, come nel resto della Regione Marche governavano i Francesi Napoleonici in seguito al trattato di Tolentino o Pace di Tolentino del 1797, il quale prevedeva la cessione ai napoleonici, da parte di papa Pio VI, di tutti i territori dello stato pontificio situati a nord di Ancona.
Nel 1809 queste vicende politiche avevano determinato quindi la soppressione dell’Università e I’istituzione di un “Liceo-Convitto”, dove fu chiamato a insegnare il Prof. Giovanni De Brignoli di Brunhoff, nato il 27 ottobre 1774 a Gradisca d’Isonzo da una nobile famiglia, studiò a Vienna ed ivi consolidò le sue vocazioni naturalistiche con illustri studiosi del tempo. Nel 1797 era già un botanico universalmente noto come grande conoscitore ed esploratore della flora alpina e uomo di grande cultura. Il De Brignoli ricoprì nel Liceo Convitto gli insegnamenti di Botanica ed Agraria. Realizzò l’Orto Botanico quale strumento didattico per gli studi medici e agrari. Nel 1812 pubblica il primo “Catalogus Pfantarum Horti Botanici Urbinatis” e, nel 1813, il giardino si arricchisce di una serra per il ricovero delle piante esotiche.
Con il ripristino dello stato pontificio, l’Orto Botanico tornò prima di proprietà dell’ordine religioso e, dopo poco tempo, del comune della città di Urbino ed infine nel 1844, fu ceduto all’Università.
Nel 1848, l’architetto Ercole Salmi, progettista anche del teatro di Urbania e Gubbio, realizza la facciata così come possiamo vederla oggi al civico 28 di via Bramante, in laterizio e di gusto neoclassico, l’ingresso è a volta con affreschi attribuiti ad un pittore locale, Quinto Possenti (1861-62) e la vetrata policroma che dà l’ingresso al giardino.
L’ Orto Botanico si estende per 2200 mq suddiviso in terrazzamenti:
Primo terrazzamento: Giardino dei Semplici
presenta una piccola vasca con specie acquatiche, piante medicinali (Semplici) disposte in tredici aiuole con bordura di bosso e raggruppate secondo le proprietà e quindi l’uso che ne deriva (piante attive sull’apparato cutaneo, digerente, sul sistema cardio-circolatorio, nervoso, genito-urinario, respiratorio,piante con azione purgativa, antiparassitaria e insetticida. Una cartellonistica descrive le origini storiche e scientifiche degli Orti dei semplici e della loro importanza. Si possono ammirare anche alcuni esemplari arborei di grande fascino posti ai margini perimetrali del giardino come: Ginkgo Biloba, Picea excelsa e Cedrus deodara.
Secondo terrazzamento
La zona è suddivisa fin dalle sue origini in aiuole rettangolari lunghe e strette che delimitano tanti piccoli sentieri. La disposizione delle specie erbacee ed arbustive, fatta secondo il sistema linneano, fu poi modificata secondo le esigenze della coltivazione e delle condizioni climatiche locali. Lungo i vialetti è possibile ammirare anche alcuni esemplari ad alto fusto: Tilia heterophylla Vent., Gleditschia triacanthos L., Calliandra houstoni Benth.Le ultime aiuole adiacenti al convento di S. Francesco,ombrose e umide, ospitano le felci.
Terzo terrazzamento
Qui troviamo specie appartenenti a varie famiglie e un Taxus baccata L.e un imponente Fagus sylvatica L. che risalgono all’epoca della fondazione dell’Orto. Questo ultimo ripiano termina con il muro di cinta nel quale, in estate, viene collocata una parte della collezione di piante grasse.
Inoltre è presente un arboreto dove ammirare piante ad altro fusto coem il Leggio (Quercus ilex), l’acero (Acer pseudo-platanus), l’alianto (Ailhanthus glandulosa Desf.), il cipresso (Cupressus sempervirens L.) e il frassino (Fraxinus excelsior).
Le piante che non sopportano i freddi invernali che vengono disposte solo in estate lungo vialetti e aiuole dell’Orto botanico trovano posto nella principale serra del complesso, detta appunto Serra De Brignoli.
La mission del centro di ateneo Orto botanico dell’Università di Urbino Carlo Bo:
Ricerca nel campo della Biologia Vegetale, Botanica, Fisiologia Vegetale, Botanica Farmaceutica; Biotecnologie Vegetali.
Giardino Botanico: ricezione visitatori e scuole di ogni ordine e grado con guide Didattico/scientifiche, allestimento mostre ed eventi di pubblico interesse.
Didattica Universitaria, tirocini formativi e tesi di laurea del Dipartimento di Scienze Biomolecolari (DISB).
Mantenimento della biodiversità di specie vegetali, protezione conservazione e trasmissione alle generazioni future del patrimonio storico / vegetale presente nelle strutture dell’Orto Botanico.
Erbario, Index Seminum.
Fonti