La galleria del Furlo

La Galleria del Furlo

La Galleria del Furlo è un tunnel lungo 38,3 metri che gli antichi chiamavano “Petra Pertusa” o “Forulus”, da cui derivò il nome Furlo.
Fu scavato nel punto più stretto da Vespasiano nel 76 d.C. per consentire il passaggio degli Appennini dal versante tirrenico a quello adriatico.
Vicino a questa galleria c’è un piccolo passaggio irregolare adatto al transito di un solo carro per volta. Molti elementi suggeriscono che sia stato realizzato in emergenza, trovandosi quasi sul margine del dirupo. Questo ridotto e forse precario tunnel fungeva da “by-pass”, offrendo una stretta via alternativa alla Via Flaminia per aggirare la ripida scogliera della rupe.
La rupe, essendo il percorso più breve, era di dimensioni minori rispetto a quella romana, che venne quindi chiamata Petra Pertusa Maggiore, mentre la più piccola fu denominata Petra Pertusa Minore.
Per sostenere il ponte che attraversava la Petra Pertusa Minore, furono costruite con maestria delle sostruzioni in blocchi ben squadrati con contrafforti rastremati che raggiungono circa 60 metri di altezza, ancora visibili oggi. Questa struttura fu probabilmente realizzata sfruttando un passaggio naturale o una caverna.
Quando Vespasiano divenne imperatore, fece scavare una nuova galleria, ancora aperta al traffico oggi. I lavori durarono 5 anni e furono completati nel 76 d.C. La galleria è lunga 38,30 metri, larga al massimo 5,47 metri e alta 5,95 metri, completamente scavata nel calcare compatto e mai rivestita. Le tracce degli scalpelli sono ben visibili sulle pareti.
Prima della galleria, il passo era chiamato Saxa Intercisa, che significa Pietra Spaccata o Sasso Rotto. Successivamente fu chiamato Petra Pertusa, poi Forulum (piccolo foro), da cui Forlo e infine “Furlo”, nome con cui è conosciuto oggi.
Sopra l’ingresso nord-orientale è ancora visibile l’iscrizione dedicata a Vespasiano:
IMP. CAESAR AUG. – VESPASIANUM PONT. MAX – TRIB. POT. VII IMP. XVII PP. COS. VIII – CENSOR FACIUND CURAVIT”
Lasciata Acqualagna, la Flaminia procedeva verso la Gola e la ritroviamo anche nella Tabula Peutingeriana, dove la stazione di tappa del Furlo è semplicemente chiamata “Ad Intercisa”, con una distanza indicata di 12 miglia da Forum Sempronii (oggi Fossombrone).
Il passaggio fa parte della Via Flaminia ed è ancora percorribile, offrendo un paesaggio di straordinaria bellezza sia in entrata che in uscita.
La galleria oggi è parte integrante della Riserva Statale Naturale del Furlo.

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