Castello Brancaleoni – Piobbico

CASTELLO BRANCALEONI – PIOBBICO

Al cospetto del versante nord di Monte Nerone si erge il Castello dei Brancaleoni di Piobbico che domina il borgo medioevale da dove, risalendo le strette stradine, si arriva alla piazza dove sorge la torre dell’orologio. Il castello si sviluppo’ in fasi successive a partire dal 1200 fino al 1700. Inizialmente nacque come fortezza, sono infatti evidenti elementi difensivi e di carattere militare tipici del tardo medioevo per poi assumere, nel corso dei secoli, l’aspetto di un palazzo rinascimentale ricco di decori, affreschi, camini e contenente ben 135 stanze.
Accanto alla torre, sulla facciata d’ingresso, è presente un’elegante loggetta che, insieme alla balaustra, rendono la facciata meno compatta donando a tutto l’insieme una “leggerezza” che avvicina la struttura più ad un Palazzo che ad un Castello.
Attraverso la volta della torre dell’orologio si entra nel Cortile di San Carlo chiamato anche “Piazza Pubblica”. Attraverso l’ingresso d’onore del palazzo, (portale a pietre bugnate), si accede al corridoio a cielo aperto su cui domina lo stemma della famiglia Brancaleoni; un Leone rampante con croce seduta. Sulla sinistra dell’ingresso troviamo l’Oratorio di San Carlo Borromeo (costruito nel XVII secolo a pianta ottagonale) e poi, continuando sempre sulla sinistra troviamo la “Via Pubblica”. Dalla piazzetta, alzando lo sguardo, possiamo notare il quadrante dell’orologio che riporta i numeri in senso antiorario. L’ingresso ai piani nobili del Palazzo avviene attraverso un lungo corridoio che reca all’estremità una graziosa loggetta.
La parte piu’ sfarzosa del palazzo, l’Appartamento Nobile, vide all’opera due dei piu’ grandi artisti del Ducato d’Urbino, Federico Barocci e Federico Brandani. Varcato l’ingresso dell’appartamento ci si trova all’interno di una grande sala chiamata “Sala del Leon d’Oro” in quanto, al centro della volta domina lo stemma stuccato in oro della nobile famiglia piobbichese. Alla sinistra di questa sala si trova la “Camera Romana”, cosi’ chiamata perché vi sono rappresentate scene di vita antica (Muzio Scevola, il Ratto delle Sabine, le Sabine Paciere). Sulla destra della Sala del Leon d’Oro è la “Camera Greca” ( camera del conte Antonio II) affrescata con episodi mitologici di storia greca (1585). Proseguendo si entra nel camerino di preghiera del Conte con il Presepe in stucco di F. Brandani (1575). Sulla volta affrescata sono riportati episodi della vita della Madonna. Queste sale mantengono i pavimenti originali e i disegni che compaiono nei mattoni si rinvengono nei pavimenti del Palazzo Ducale di Urbino.
La “Fuga di stanze” caratterizza l’ala ovest del palazzo. Qui le varie sale poste una di seguito all’altra permettono di percorrere con un colpo d’occhio i 150 mt di lunghezza con le 11 stanze.
Sempre nell’ala ovest del castello si trovavano la “Galleria”, la biblioteca, l’armeria, la cucina, la sala del trono ed altri ambienti ancora. Oltrepassata quest’ala si apre un altro cortile interno caratterizzato da murature piu’ spesse essendo questa la parte più antica della costruzione. Proseguendo lungo un camminamento a volta si arriva dove si trovavano le prigioni. Gli archi tamponati indicano la presenza di un antico porticato dove si svolgeva il mercato. In questa zona erano presenti i bivacchi dei soldati, gli alloggi dei servi e degli stallieri e quindi le stalle, i depositi, la legnaia. Il rifornimento idrico del palazzo era assicurato dalla cisterna presente nella piazzetta. Procedendo da questa sono visibili i resti delle antiche casupole che costeggiavano la via Pubblica.

Riferimenti:
https://www.castellobrancaleoni.it/
https://www.castellobrancaleoni.it/descrizione-castello-brancaleoni
https://it.wikipedia.org/wiki/Castello_dei_Brancaleoni

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